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Il fiore rosa dell'ippocastano colpisce per la sua bellezza e per la complessità della sua forma. L'impiego così prezioso in omeopatia di ippocastano, pur avendo punti di contatto, è differente dall'ippocastano bianco che conosciamo come fiore di Bach.

L'ippocastano rosa sarà il tema del nostro prossimo incontro del nostro ciclo "Stati della materia ed energia psichica": l'energia della materia, nelle sperimentazioni e nella clinica omeopatica, con il dott. Antonio Abbate, direttore dell'Accademia Omeopatica Sarda e del Centro medico Masi Elizalde, e con la dott.ssa Gabriella Guidi, psicologa e psicoterapeuta.

Il secondo incontro su Aesculus Hippocastanum avrà luogo sabato 28 ottobre, dalle 09:30 alle 13:30, presso i locali del Centro Elizalde, in via Saturnia 49.
Avrà un costo di € 50,00 e sarà necessaria la prenotazione al numero 3473848859.
Sarà possibile partecipare anche online, da remoto: info al 3473848859.

Per un quadro teorico, si legga qui:

La personalità del rimedio omeopatico - Ogni rimedio omeopatico ha una sua personalità: lo sapevi?

La terapia omepatica unicista o hahnemanniana: il principio di una cura fortemente personalizzata.

Secondo incontro: Aesculus Hippocastanum.

C'è un'antica leggenda contadina degli gnomi che narra l'utilità di tenere in tasca una castagna matta per prevenire il raffreddore.

La castagna matta, il frutto dell'ippocastano, è simile alle castagne, ma si presenta con una forma più tondeggiante e non è commestibile.

Aesculus hippocastanum è l’argomento del primo incontro: una pianta forte e vigorosa, diffusa nei nostri parchi, capace di creare grandi zone d'ombra lungo le strade cittadine.

Studieremo le gemme, le foglie, la pianta in toto e il fiore. Insieme ai diversi usi di questa preziosissima pianta.

Gli usi omeopatici più conosciuti del medicamento riguardano la costipazione, le emorroidi, la stasi venosa con edema e gonfiore.

L’energia delle ultradiluizioni però è molto più ampia. Agisce anche sulle dorsalgie, sulle patologie delle articolazioni sacro iliache, sull’articolazione dell’anca, nella spondiloartrite anchilosante, su problematiche delle vie respiratorie, sulle cefalee, depressione, irritabilità, eccetera.

Come ciò possa essere possibile, cioè in che modo l’ippocastano acquisisca una tale potenza terapeutica, è dovuto alle peculiarità della sua trasformazione da tintura, da estratto vegetale, in medicamento omeopatico.

Nella preparazione omeopatica, l’estratto della pianta subisce centinaia, migliaia, addirittura milioni di diluizioni, per cui si assiste  alla scomparsa anche dell’ultima molecola della sostanza vegetale, parallelamente però si sviluppa un’energia bio-magnetica che ha un’azione sull’intera persona.

L’azione energetica curativa del medicamento dunque non è limitata ad alcuni sintomi di uno o di alcuni organi. L’energia pervade tutto l’organismo e ricrea l’equilibrio nell’intera persona. L’azione terapeutica interessa anche la parte più profonda della persona, la psiche del soggetto, i suoi pensieri, i conflitti, le paure e le aspettative. Essa opera nella sfera psicologica e spirituale, radice dei sintomi fisici.

La malattia somatica ha dunque origine per la perturbazione della componente psico-spirituale della persona che appare formata da un insieme di sintomi psichici, un complesso di sensazioni e paure che turbano la persona, la limitano, pregiudicandogli la vita e la salute. Sensazioni che solo in parte hanno relazione con la realtà. Molte tensioni provengono da false percezioni, ossia illusioni dell’immaginazione, fantasmi e paure contro cui viene condotta una battaglia senza speranza, il don Chisciotte contro i mulini a vento.

L’ippocastano, come si osserva nelle sperimentazioni omeopatiche condotte da persone in salute fisica e in equilibrio psichico, sviluppa una condizione di nervosismo e di tensione emotiva. Lo sperimentatore, come anche il paziente che ha bisogno del medicamento, si lamenta per la comparsa di una forte carica di rabbia, si sente incompreso, si chiude nel rancore e nell’odio che sono paralizzanti. Senza l’energia mediatrice dell’ippocastano difficilmente ne può uscire.

Il caso clinico presentato nell’incontro è il report di Azim, un insegnante universitario libanese di 40 anni, affetto da cefalea cronica, con crisi della durata anche di una settimana. La completa guarigione dalla cefalea, in questo caso, grazie all'energia delle dosi di Aesculus assunte con cadenza quotidiana, è accompagnata anche dalla scomparsa dell'irritabilità e del disagio del vivere tra la gente e in famiglia.

Azim prima della cura:

"I piccoli problemi quotidiani li ingigantisco"
"Mi faccio dei film in testa"
"Piccoli problemi che hanno una ripercussione molto forte nella testa".

Azim dopo un anno e due mesi di cura:

"Prima della cura volevo cambiarmi la testa"
"Ora nella mia testa qualcosa è cambiato per cui non voglio più cambiarla con un'altra: ora sono cosciente dei miei problemi"
"Non ho più avuto mal di testa: sto bene!"

Azim era teso, bloccato nelle frustrazioni quotidiane. Litigava con la moglie che intollerante lo provocava: allora trasferisciti! Trasferirsi all'estero per realizzarsi come ricercatore per lui non era una strada così praticabile.

Grazie alla cura Azim, alla domanda che voto daresti, in una scala da 1 a 10, a un trasferimento risponde: "Come voto do 10 su 10. Sono pronto, voglio andare in Canada...".

Con la cura Azim è guarito dalla cefalea che da anni lo accompagnava, però è sorto un problema. Il suo cambiamento ha trovato la moglie impreparata. Spesso ci sono discussioni, la moglie è irritabile e oppone resistenze alla partenza ... 🤔

Prenota al numero 3473848859

Ci vediamo sabato 28 ottobre dalle 09:30 alle 13:30 alla sede del Centro medico Masi Elizalde: via Saturnia 49, Roma. Vi aspettiamo!

Dott. Antonio Abbate - Direttore del Centro medico Masi Elizalde - omeoroma.it

INCONTRO: esploriamo l'energia della materia, nelle sperimentazioni e nella clinica dell'omeopatia. Primo incontro: ROSA DAMASCENA, sabato 30 settembre, dalle 09:30 alle 13:30, via Saturnia 49. Costo: € 50,00 / prenotazione al numero 3473848859. Anche online, da remoto: info al 3473848859.

La profumatissima nonché bellissima Rosa damascena sarà l'argomento del primo incontro del nostro ciclo, aperto a medici, terapeuti e specializzandi, e dedicato agli "Stati della materia e dimensione psichica".
Affronteremo una ricerca: l'energia della materia nelle sperimentazioni e nella clinica omeopatica, con il dott. Antonio Abbate, direttore dell'Accademia Omeopatica Sarda e del Centro medico Masi Elizalde, e con la dott.ssa Gabriella Guidi, psicologa e psicoterapeuta.

...continua a leggere "INCONTRO: “Stati della materia ed energia psichica – Fiori: la Rosa damascena”."

Dopo "L'uso omeopatico del cioccolato", articolo pubblicato qui sul blog e molto apprezzato, , pubblichiamo un nuovo approfondimento, stavolta in tema caffè!
Come sempre, a cura del dott. Antonio Abbate, direttore del Centro A.M. Elizalde.
Buona lettura!

...continua a leggere "L’uso omeopatico del caffè"

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In occasione della Giornata Mondiale del Cioccolato 2021, pubblichiamo un approfondimento a cura del dott. Antonio Abbate, direttore del Centro A.M. Elizalde. Buona lettura!

...continua a leggere "L’uso omeopatico del cioccolato / #giornatamondialecioccolato"

Dal 25 al 29 settembre 2019, quindi lo scorso fine settimana, ha avuto luogo a Sorrento il 74° Congresso Mondiale di Omeopatia organizzato dalla LMHI (Liga Medicorum Homeopatica Internationalis) in collaborazione con la FIAMO (Federazione delle Associazioni e del Medici Omeopati).

...continua a leggere "Congresso Mondiale di Omeopatia: qualche immagine e conclusione"

Il Congresso Mondiale di Omeopatia è un evento annuale di grande importanza, e quest’anno si svolgerà in Italia, una delle culle storiche dell’Omeopatia.

Durante questo 74° Congresso Mondiale uniremo tradizione e innovazione, esporremo evidenze scientifiche, casi clinici, esperienze internazionali in tutti i campi medici nei quali l’Omeopatia funziona e guarisce.

Dal 25 al 29 settembre 2019 a Sorrento il Congresso Mondiale vedrà ospiti eccezionali: da tutto il mondo, ricercatori e ricercatrici di rilevanza mondiale metteranno a confronto teorie e pratiche omeopatiche internazionali.

OMEOROMA ci sarà!

...continua a leggere "Congresso Mondiale di Omeopatia: siamo pronti!"

Nel post di oggi, il dottor Antonio Abbate, medico omeopata e direttore del Centro Medico Elizalde, ci porta dietro le quinte del lavoro di cura. E ci racconta di un caso di guarigione sorprendente e commovente, nel quale un uomo ritrova la sua forza e la sua salute in un percorso di profondo rinnovamento spirituale. Grazie a un rimedio spesso negletto: il "forte" Gelsemium.

Questa, ci racconta il dott. Abbate, è la vera salute: una questione anche e soprattutto spirituale, come insegnava anche Samuel Hahnemann, il padre dell'omeopatia.

Buona lettura!

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Il significato personale ed etico dello stato di salute: un caso clinico GELSEMIUM

Hassan è un uomo di 30 anni, è sposato. Vive una condizione di difficoltà psicologica fin dall’infanzia, condizione che esprime con una balbuzie invalidante. È depresso, ansioso, ha difficoltà a portare avanti i suoi compiti nella parrocchia nella quale è il responsabile del gruppo giovanile.

Ha paura, ad esempio, di leggere i testi biblici in pubblico. E presenta forti difficoltà emotive nelle “dispute” con gli altri e anche con i familiari. Il suo grande cruccio è proprio il timore di non riuscire ad esprimersi, fin da piccolo è stato timoroso di essere deriso.

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Ha paura della gente e del confronto con gli altri… fin dall’asilo! Allora, cedeva alle prepotenze e alla forza degli altri. Lo esprime così: «Ero schiacciato, picchiato, mi sentivo debole a difendermi e sentivo tutti più forti di me.» E anche: «Ho sempre ceduto.»

Questo sentire non ha giustificazioni reali visto che Hassan è un uomo alto 1,85 m e ha un fisico robusto ed allenato. La sua sensazione di debolezza permane e dipende dalle illusioni dell’immaginazione, originate dalla sua ipersensibilità.

Come insegna Hahnemann, tali illusioni rivestono un ruolo primario nell’individualizzazione omeopatica del paziente (in omeopatia, il complesso di queste illusioni è parte della definizione di  “psora”).

Grazie a queste caratteristiche così marcate e indicative, ho individuato in breve tempo il simillimum di Hassan: si tratta di GELSEMIUM SEMPERVIRENS.

[Cos'è il simillimum? Leggi: L'Omeopatia: una cura profonda ]

Con Gelsemium sempervirens, il suo simile, Hassan risolve completamente la balbuzie, grazie all’azione profonda del medicamento.

Mi racconta: «Non ho più problemi quando devo fare un discorso!» E riflette: «La paura di fare brutte figure mi portava a non avere il coraggio di parlare, di dire di me…»

Grazie a Gelsemium, Hassan ha un cambiamento profondo che va oltre la scomparsa delle paure: «Ho sentito che se cerco con assiduità, se do uno scopo alla mia vita e lo perseguo, devo fare delle scelte, arrivo all’obiettivo». Aggiunge: «Sono cambiato, ho messo uno scopo davanti a me: adesso sono felice.»

Risolvere una balbuzie è già un bel risultato. E osservare che i cambiamenti sono nel profondo e che il paziente è felice mi sembra stupendo!

«Sento che ho uno scopo», «Prima mi vergognavo, ma ora non più». Queste sono le espressioni che fanno capire che l’azione di Gelsemium  è stata molto profonda.

Gelsemium è considerato da molti un medicamento adatto solamente per i quadri acuti, ma a torto.

Hassan dice: «Dio vuole che siamo felici e realizziamo la Sua Volontà, che consiste nell’avere uno scopo e impegnare la nostra volontà».

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Nelle sperimentazioni, Gelsemium mostra effetti inibitori sui motoneuroni e compromette l’attività muscolare VOLONTARIA: ha capacità “paralizzanti”, causa perdita della forza muscolare e psichica, ecc.

Il soggetto Gelsemium non può rispondere agli eventi improvvisi, sorprese, spaventi, litigi, discussioni, ma neanche può impegnarsi in progetti che richiedono FERMEZZA E TENACIA, perché si sente DEBOLE, si sente INCAPACE, PRIVO DI FORZA e VOLONTA’. Il bambino, come anche l’adulto, si aggrappa a chi gli sta vicino.

Gelsemium mostra DEBOLEZZA e COLLASSO, quando invece dovrebbe avere perseveranza e FERMEZZA.

Avere FERMEZZA significa ESSERE FORTI, e la FORTEZZA è una delle VIRTU’ CARDINALI dell’essere umano quando vive la propria vita in modo fisiologico, ossia dedicata al bene (bene proprio e dei propri simili).

La FORTEZZA è  «la capacità di resistere alle avversità, di non scoraggiarsi dinanzi agli ostacoli, di perseverare in un cammino di perfezionamento, procedendo avanti senza lasciarsi condizionare dalla paura».

Gelsemium è tutto questo!

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Il soggetto Gelsemium difetta in una delle Virtù Cardinali umane: la FERMEZZA. Nella perdita o nell’assenza della fermezza c’è il dramma di colui che si riconosce in Gelsemium sempervirens.

Il caso clinico conferma però che con la cura omeopatica ci si può aspettare nel paziente un cambiamento nella sfera spirituale, più intima, e che si può assistere alla sua evoluzione nella dimensione umana.

Sono in errore tutti coloro che pensano che l’uomo sia un mero insieme di organi e di sintomi, anche mentali, da eliminare, e che ignorano che c’è anzitutto un’anima che dà forma a un corpo, nel bene (salute) e nel male (malattie). Le esigenze dell’anima, come anche i suoi conflitti e le sue sofferenze, rappresentano quanto c’è di più individualizzante nell’ammalato.

Tutto questo era molto caro ad Hahnemann, fondatore dell’omeopatia: eppure oggi sembra quasi fuori luogo.  Molti sono spinti da una mal interpretata laicità della scienza omeopatica, che cancella la dimensione spirituale/religiosa e le aspirazioni metafisiche dell’uomo.

Per alcuni medici omeopati non conta il fatto che nel repertorio, lo strumento di lavoro e il contenitore di tutti i sintomi sperimentali dei medicamenti, si trovino tra le voci anche:

  • “perdita del sentimento religioso”
  • “sogni che riguardano il Divino”
  • “Sente la presenza di Dio”…

La salute non può essere intesa solamente come uno stato di “assenza dei sintomi” e di “silenzio degli organi”. Essa non è una condizione passiva dell’organismo, ma un equilibrio dinamico in cui fondamentale è la persona che realizza i propri scopi, quelli più alti, e dà alla vita un significato personale, profondo, etico.

Tutto ciò è chiaramente sostenuto da Hahnemann nel suo testo fondamentale, l’Organon.

Leggiamo ad esempio il paragrafo n. 9:

Nello stato di salute dell’uomo la forza vitale, vivificatrice e misteriosa,  domina in modo assoluto  e dinamico (autocrazia) il corpo materiale (organismo) e tiene tutte le sue parti in meravigliosa vita armonica di sensi e attività, in modo che il nostro intelletto ragionevole, si possa servire liberamente di questo strumento sano e vitale per gli scopi superiori della nostra esistenza.

Realizzare sé stessi non significa solamente avere un lavoro, una famiglia e un pasto tutti i giorni… c’è anche dell’altro.

Grazie all’aiuto di Gelsemium, Hassan comprende dopo anni quale debba essere il suo percorso. Si licenzia dall’impiego di contabile, rinuncia a un posto sicuro e si dedica alla musica e al canto: è questo che ha da sempre reclamato il suo talento.

Il suo nuovo lavoro è cantare, comporre musica e fare spettacoli… cosa che mai ci si aspetterebbe da un soggetto Gelsemium, che ha paura di tutto e anche di apparire in pubblico!

Hassan vince i condizionamenti familiari sfidando anche il contesto culturale che lo vuole “sistemato” con un lavoro rispettabile e sicuro. Non solo non soffre più di balbuzie: è felice!

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A cura del dott. Antonio Abbate, direttore del Centro Medico Elizalde

Scopri come stare bene e sempre meglio grazie alle terapie naturali del  Centro di Medicina Omeopatica Elizalde. Omeopatia, Agopuntura, Biomesoterapia, insieme alla Psicoterapia.
Per un benessere pieno e naturale, Omeoroma ti può aiutare!

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Stanco, stanco, sempre stanco!

Questo è in estrema sintesi il quadro sperimentale dell'energia di Avena sativa.

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L'avena è una graminacea molto rigogliosa. Un cereale e un alimento ricco di proteine, grassi e carboidrati che compongono un fitocomplesso dalla forte  azione energetica.

...continua a leggere "Avena Sativa – La personalità del rimedio omeopatico"

L'omeopatia è una medicina completa. Allo stesso tempo, è parte di una più grande famiglia di metodiche terapeutiche che utilizzano la stessa prescrizione di "Medicinali Omeopatici".

Si tratta della famiglia delle Omeoterapie.

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Il neologismo "Omeoterapia" è stato creato dalla F.I.A.M.O. , la Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati nel 1994, in funzione della comparsa delle prime proposte di legge sulle Medicine Non Convenzionali.

Si tratta quindi di una prima classificazione, che riportiamo qui sotto, che è stata molto utile anche alle istituzioni, quando poi hanno dovuto occuparsi delle normative.

...continua a leggere "Ciò che NON è omeopatia – Le Omeoterapie"

Risponde il dott. Antonio Abbate: è medico, omeopata e agopuntore ed è il direttore del Centro di Medicina A.Mazi Elizalde.
Scrivi all'omeopata
è la rubrica di consigli sulla salute: il dott. Antonio Abbate risponde alle domande dei pazienti per parlare insieme di come stare bene.
Leggi qui tutte le informazioni e come inviare la tua domanda.
Attenzione: i consigli sono di tipo generico. Contatta il medico per averne di personali!

Gentile Dottore,

sono in cura da uno psichiatra, e prendo 40 mg di paroxetina al giorno.
Il mio problema è che durante i colloqui si parla soltanto del dosaggio dei farmaci e di come vanno.
Ma secondo me sarebbe molto più importante parlare degli innumerevoli problemi che purtroppo mi hanno portata, nel corso dei miei 45 anni, a soffrire di ansia, di depressione, e di DOC, se non di altri problemi non ancora rilevati.
Quello che Le chiedo è se è previsto, nel corso di una terapia psichiatrica, che vi siano anche dei colloqui conoscitivi per affrontare episodi che possono avere rappresentato dei problemi nella vita del paziente... e per rielabolarli, oppure se questo accade solo negli incontri con gli psicologi...
Questo scambio mi manca molto e mi fa sentire "non aiutata".
Il farmaco aiuta a stare meglio, certo, ma non mi aiuta a "ripulire" la mente da tutto ciò che ancora
mi disturba profondamente.
L'omeopatia può intervenire in questi casi? Può aiutare ad esempio chi soffre di DOC, ad alleviare il proprio disagio, e a stare meglio?

Grazie infinite in anticipo per il prezioso supporto.
L.

Gentile Signora,

grazie per avermi scritto, e per questa sua condivisione sulla fatica del suo percorso.

Spendo due parole per chi dei nostri lettori volesse capire meglio: il DOC è il disturbo ossessivo-compulsivo. Una condizione clinica caratterizzata da pensieri, immagini, dubbi oppure impulsi ricorrenti, che persistendo causano un forte disagio psicologico nella persona. A essi, si associano comportamenti o azioni mentali ripetitive che l'individuo si sente obbligato a eseguire in modo stereotipato, sottoforma di rituali, sperando che l'ansia conseguente a questa condizione psicologica si riduca.

Il modello comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo. Immagine da da palermopsicologo.it
Il modello comportamentale del disturbo ossessivo compulsivo. Immagine da da palermopsicologo.it

L'omepatia sicuramente può aiutare chi vive questa condizione di sofferenza a reagire, guarire, stare meglio, evolversi. In Medicina Omeopatica ci sono decine e decine di medicamenti che possono aiutare chi vive questa condizione psicologica.

(Piccola precisazione: in Omeopatia non c'è "il farmaco per la DOC", come vediamo invece per gli psicofarmaci. Ciascun medicamento omeopatico va prescritto sulla personalità del paziente e sulle caratteristiche dei suoi sintomi. E viene scelto in relazione alla situazione specifica dello specifico soggetto ammalato. Leggi anche: La personalità del rimedio omeopatico)

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Port a esempio tre rimedi in particolare, ricavati da sostanze del mondo vegetale, minerale, animale.Questi tre rimedi che hanno delle caratteristiche che possono prestarsi a curare i disturbi ossessivo compulsivi, e quindi sono spesso scelti e presi in considerazione in questi casi.

logo THUYA OCCIDENTALIS

Un medicamento vegetale, indicato quando il soggetto soffre di ogni genere di cattivi pensieri che non riesce o non vuole dominare.
La persona vive spesso questa sua condizione come una punizione per qualcosa di cattivo, di cui si sente colpevole; e inoltre sente che gli può capitare da un momento all'altro una disgrazia o un incidente. Tutto ciò scatena una forte ansia.

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Un medicamento di origine minerale: la grafite. Indicato nei soggetti tendenzialmente apatici o anchee obesi, costantemente esitanti, afflitti da innumerevoli pensieri che vertono sulle loro capacità ad affrontare la vita: ci riesco? Sarò capace? No, non sono capace… Sono soggetti meticolosissimi, in modo ossessivo,  controllano molte volte anche le loro azioni più semplici.

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Prodotto con il veleno dello scorpione del genere Androctonus.
(Il veleno è molto potente, il medicamento ovviamente è privo di qualsivoglia effetto collaterale: potrei ingerire globuli a volontà senza venirne in nessun modo danneggiato! Non dimentichiamo che in omeopatia vengono utilizzate le ultradiluizioni infinitesimali delle sostanze. Leggi anche: Omeopatia: 5 cose da sapere!)
I soggetti per cui è indicato il medicamento sono persone fortemente irritabili e  impulsive. Nelle crisi di collera possono addirittura arrivare a sentire l'impulso di uccidere. Sono molto distratti, hanno pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi di vario genere. Compiono azioni che poi ripetono e ripetono più volte. Temono la gente e mettono in atto mille difese per evitarla.

Per quanto riguarda i suoi sintomi, cara Signora, lei ha ragione: la cura psichiatrica basata sulla mera sommistrazione di farmaci non può bastare a una guarigione piena e felice. Ed è importante che la sua condizione venga affrontata anche con una buona psicoterapia, ad esempio.

Non so se lo psichiatra che lei ha scelto sia anche uno psicoterapeuta... Ovviamente tutti quegli psichiatri che non hanno competenze psicoterapeutiche incentrano la loro attività professionale essenzialmente sulla prescrizione farmacologica.

Sembrerebbe che tra lei e lo psichiatra non ci sia sufficiente comunicazione.
Lo psichiatra probabilmente cerca di fare del suo meglio, per adeguare la cura farmacologica alla sua condizione clinica, però lei si aspetta una comunicazione diversa, più completa, più "lenta", e che il suo psichiatra le proponga di iniziare una psicoterapia.

Le suggerisco quindi di esternare con chiarezza queste sue esigenze al suo medico, cercando un confronto franco, in piena tranquillità. Starà a lui, poi, agire da professionista: accogliere queste istanze e prospettarle possibilità diverse, che lei avrà sicuramente il diritto di approfondire e di scegliere in libertà e consapevolezza.

Cari saluti e grazie per avermi scritto!

Dott. Antonio Abbate

Scrivi all'omeopata è la rubrica di consigli sulla salute: il dott. Antonio Abbate risponde alle domande dei pazienti per parlare insieme di come stare bene. Leggi qui tutte le informazioni e come inviare la tua domanda.

Per approfondire, leggi qualcosa in più sull'Omeopatia sul sito di Omeoroma.
Se vuoi provare l'omeopatia e scoprire come può aiutarti, riportarti, mantenerti in salute, contattaci e prenota una visita!

 

Dott. Abbate